Vale & Teo a Gedda, la San Francisco d’Arabia

Sono cinque le citta’ saudite con piu’ di un milione di abitanti: Riyadh (che supera i 5 milioni), Gedda (3.5 milioni), La Mecca (1.6), Medina (1.2) e Al-Ahsa (1 e qualcosa). Due le avevamo visitate lo scorso inverno (Riyadh e Al-Ahsa), due ci sono precluse per motivi religioni (Mecca & Medina); a completare la lista dei posti piu’ densamente affollati di sauditi – cosi’ da vederne il piu’ possibile in un colpo solo – mancava Gedda.

Le opinioni sulla citta’ piu’ importante del mar Rosso sono le piu’ disparate, ma tutti concordano su un punto: Gedda e’ la citta’ meno “saudita” del Kingdom, vuoi perche’ e’ il punto di accesso di tutti i pellegrini che si dirigono alla Mecca, vuoi perche’ la contaminazione culturale che ne e’ risultata ha lasciato un marchio indelebile sullo stile di vita dei locali.

Salendo in aereo per il coast-to-coast, questo dualismo emerge con chiarezza: da una parte i pellegrini avvolti da un sudario in viaggio per l’Umrah alla Mecca, dall’altra alcune ragazze in viaggio da sole (di per se’ gia’ una conquista), vestite con eleganti abaya di buon gusto e dall’aria raffinata.

Arrivati in citta’ ti da il benvenuto un bel clima da Mar Rosso, che d’inverno e’ mite – oddio, parliamo di 25-28 gradi, d’estate e’ caldino – oddio si tratta di 40-45 gradi.

Turisticamente, come gia’ anticipato da Valentina, la citta’ racchiude uno dei tre siti UNESCO dell’Arabia Saudita: entrare nel centro storico di Gedda e’ un mix di emozioni, non tutte esattamente positive. Addolora vedere la maggioranza degli edifici storici in stato disastroso: catapecchie abbandonate a se stesse, alcune mezze distrutte, altri palazzi ancora abitati ma pendenti e malmessi. Le poche case ristrutturate, tuttavia, sono qualcosa di unico: bellissime balconate di legno intarsiato dalle quali si affacciano, nascoste agli occhi dei cittadini che camminavano a pochi metri di distanza, le donne arabe; un architettura con pochi rivali.

Jedda centro storico collage

Il secondo luogo famoso della citta’ e’ la lunghissima corniche: quasi 30Km di spiagge, prati e case costruite lungo la costa del mar Rosso. Il luogo rieccheggia delle leggende di splendide ragazze locali in vietatissimo bikini fare il bagno nelle acque del mare, ma probabilmente il vento invernale le ha fatte scappare tutte. Tre aspetti ci hanno pero’ colpito:

  • La contaminazione culturale (principalmente a firma africana) e’ identificabile dalla pelle di tutti i colori dei bambini che corrono lungo la spiaggia;
  • La corniche e’ chiaramente luogo di vita mondana: sul mare si affacciano le strutture piu’ eleganti d’Arabia, tra cui la residenza delle vacanze della famiglia reale ed alcuni degli hotel piu’ lussuosi del Kingdom. C’e’ anche un bellissimo museo all’aperto che racchiude molte statue raccolte in giro per il mondo dal governatore della citta’ – anche l’Italia e’ rappresentata dalle sculture di Arnaldo Pomodoro;
  • Le famose ragazze di Gedda, forse aspettando la stagione del mare, si ritrovano in allegria vestite di svolazzanti abaya – a volte colorate – per fare cose rivoluzionarie tipo fumare e fare l’aperitivo!

Jedda corniche

Anche la vita serale presenta della gradevoli variazioni: ci ha ricordato un po’ Kuwait City (ok, forse non il paragone piu’ sexy per una citta’), piena di ragazzi in auto luccicanti in giro per i bei ristoranti del centro, in un clima di (quasi normale) spensierata gioventu’ metropolitana.

Forse leggendo fino a qui si inizia a capire il senso del titolo (comunque provocatorio!): se, per assurdo, volessimo paragonare la Eastern Province –dove viviamo – ad una New York d’Arabia per la sua centralita’ nell’economia saudita, Gedda probabilmente sarebbe la San Francisco del Kingdom per il suo carattere piu’ informale, liberale ed open-minded. West & East Coast, baby!

Curiosita’ finale: Gedda e’ gemellata con Napoli e con Los Angeles. Al netto dei parallelismi di cui sopra, oltre all’affaccio sul mare ed al clima mite, credo abbiano poco altro in comune!

3 pensieri su “Vale & Teo a Gedda, la San Francisco d’Arabia

  1. Giovanni

    Cari Teo e Vale
    Vivere attraverso i vostri racconti uno dei posti ancora lontani dal nostro modus vivendi è entusiasmante. Vorrei farvi tante domande ma ve ne faccio una diciamo professionale come è strutturata l’assistenza sanitaria nel regno? A presto ragazzi
    Giovanni Capaldi

  2. Pingback: Bilancio di 2 anni di Arabia: hic manebimus optime! | Life on oil field

Lascia un commento