Vale & Teo ad Abu Dhabi ovvero: effetto uau per gli UAE!

Complice la bellissima stagione, i viaggi continuano, e sono in progetto di terminare solo durante la lunga estate caldissima (cit. Max Pezzali, ok la nostra e’ una cultura pop!) che si abbattera’ nel Medio Oriente a partire da maggio. Fino a quel momento la festa prosegue, gli sconti aziendali sui voli abbondano e la regione, come sapete, e’ ricca di posti da vedere. Quindi: pronti… via!
Lo scorso weekend e’ toccato ad Abu Dhabi, e come abbiamo riassunto nei nostri commenti fotografici su facebook: a noi Abu Dhabi ce piace!

Torre pendente

Anzitutto, la citta’. Ormai un po’ l’abbiamo imparato: a parte Saudi, il resto del Medio Oriente si presenta piu’ o meno con lo stesso abito: sbarluccicante di luci, moderno per le infrastrutture nuove di pacca, esagerato per qualche progetto faraonico che si erge in altezza (superpalazzoni), larghezza (megastrutture), visione (complessi universitari). Abu Dhabi, ovviamente, non e’ da meno: superautostrade, tunnel e ponti, torri inclinate piu’ di quella di Pisa (v. sopra), hotel da nababbi. Con quel tocco di Emirates fatto per ammiccare al turista occidentale: fontane imponenti, sfarzo assoluto, campi da golf nel deserto ben curati.

Paese musulmano che vai, moschea che trovi. Ad Istanbul eravamo rimasti impressionati da come la cultura islamica e quella “profana” convivessero in completa armonia. Probabilmente complice il passaggio in Arabia, anche Abu Dhabi ci e’ sembrata una citta’ nel complesso piuttosto progressista, e la sua splendida moschea ne e’ un esempio.

Moschea

Ben organizzata per gestire il flusso di turisti attratti dalle mille cupole bianche che imperano all’orizzonte, e’ un luogo che ci ha stregati. Senza dubbio si tratta di una delle moschee più grandi al mondo (in Arabia ci sono le prime due in classifica – Mecca e Medina – ma sono precluse ai non musulmani), e anche se e’ di costruzione recente e’ davvero apprezzabile lo sforzo (e lo sfarzo) nel creare un edificio di questa portata.
Marmi pregiatissimi (e qui gli italiani ci hanno messo uno zampino), un tappeto enorme e continuo riccamente decorato, lampadari imponenti: da non perdere!

Moschea interno

E poi arriva il divertimento: Yas Island. Strappata al mare, l’isola non solo ospita il famoso circuito di Formula 1, ma lo circonda di tutto cio’ che complementa l’esperienza.

Yas island
Tutto e’ integrato: per i curiosi una superstrada circolare attraversa l’isola e tocca tutte le attrazioni; per gli appassionati di Formula 1 si puo’ entrare nell’area del circuito, attraversarlo sopra o sotto in auto, pernottare in uno degli hotel che si affacciano sulle curve della pista, attraccare in porto il proprio yatch (e chi non ce l’ha?!) e vedersi la gara dal mare, visitare il parco a tema della Ferrari che sfreccia a pochi metri dalle gare; per gli amanti dell’acqua ci sono un parco acquatico ed una bella spiaggia, anche questi ben collegati e facili da raggiungere.
Noi che non siamo fan delle auto abbiamo colto l’essenza del progetto: il circuito e’ la cornice, ma l’esperienza di viverlo ad Abu Dhabi lo rende moderno, esclusivo e confortevole.

Sapore di sale, sapore di mare: la Corniche. Si tratta di quello che, nella zona Mediorientale, e’ il lungomare (degli inglesismi che sono peculiari di questa parte di mondo ve ne parleremo meglio prossimamente).
Nel caso di Abu Dhabi si snoda per diversi chilometri e contorna un’acqua cristallina e tranquilla, complice anche il fatto che non si tratta di mare aperto ma piuttosto di un canale naturale che divide due delle isole che compongono la citta’.

Corniche
La spiaggia e’ pulita e ricca di attività (tra cui l’air show di Redbull nel weekend della nostra visita), con picchi che vi faranno rabbrividire (ma in senso buono!). Come vedete nell’immagine qui sotto le strutture attrezzate che si incontrano hanno prezzi più che ragionevoli: il cambio della valuta locale con l’ euro non e’ di 1:1 (25 euro sarebbero comunque onesti per un ombrellone con sdraio in una spiaggia pulitissima con mare azzurro in Italia), ma bensì di 1:5! Fate voi il conto.

Prezzi

Dal relax alla cultura: Saadiyat island. Lo sapete che a noi l’arte piace ed il 50% della coppia – quello che non si esalta col petrolio per chiarirci, ci vorrebbe anche costruire un percorso professionale. Gli emiratini – oltre che camparci – hanno deciso di investire i proventi del petrolio nella costruzione di un’isola intera dedicata all’arte. L’idea e’ anche in questo caso ambiziosa: importare il meglio del mercato internazionale e piazzarlo ad Abu Dhabi. E i nomi sono di altissimo livello: pensate al primo museo internazionale che vi viene in mente. E’per caso il Louvre? Ecco, lo troverete sull’isola, inshallah nel 2015. Pensatene un altro, e’ forse il Guggenheim? Ci sara’ anche lui, fra un paio d’anni. Se potessero, trapianterebbero anche Pompei, con buona pace di chi dice che con la cultura non si mangia!

Saadiyat-Cultural-District-museums
Che aria che tira: lo spirito della citta’. Come ci era successo a Doha, anche Abu Dhabi ci ha trasmesso chiaramente il suo spirito positivo, lungimirante e fiducioso, ma in modo ancora diverso. In citta’ si respira un’apertura e una voglia di primeggiare molto particolare: la vicina di casa si chiama Dubai che, di certo, non va molto per il sottile quando si tratta di fare le cose in grande, per cui era molto semplice che Abu Dhabi scadesse nel tentativo di rincorrere una grandeur, credo, inarrivabile (ve lo sapremo dire con certezza tra qualche settimana!).
La capitale degli Emirati ha quindi deciso di puntare su altro: i grattacieli da record e gli hotel esageratamente lussuosi li ha lasciati ad altri in favore dei contenuti, più o meno culturali. E’ interessante la scelta di dedicare un’isola intera all’eccellenza museale, all’eccellenza della moda, all’eccellenza del teatro. Insomma: all’eccellenza. Senza dimenticare lo sport, con una cittadella all’avanguardia completamente dedicata e ovviamente con il circuito di F1 che e’ integrato all’anima della citta’ in maniera eccezionale, ma hanno anche investito molto, trattandosi di un Paese musulmano, sulla moschea, con un risultato invidiabile.

Insomma, una citta’ completa da aggiungere alla lista di quelle in cui tornare: tra qualche anno sara’ ancora più incredibile, ci scommettiamo.

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